Il film “Made in Jail – Indossa la libertà” gode dell’importante qualifica di film d’essai rilasciata dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura come film di ricerca e sperimentazione per i suoi alti meriti artistici e culturali.
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In questo pacchetto accedi al film e puoi vederlo quante volte vuoi. Inoltre ricevi anche il videoclip sul testo di Silvio Palermo “Una giornata tipo” – interpretato da Nando Frisari, accompagnato alla chitarra da Miriam Chiappi dell’Associazione Miss Music – che racconta in modo emozionante e brillante la giornata tipo del detenuto. Ricevi inoltre un BONUS speciale, il catalogo d’arte di 48 pagine sul percorso artistico e sociale dell’associazione Made in Jail.
Oltre a tutto quello che trovi nel pacchetto precedente, qui trovi un contenuto davvero speciale: il libro “Dubitare, disobbedire, trattare” di Silvio Palermo, in vari formati digitali (ePub, mobi e pdf). Il libro è un lungo racconto di storie e di fatti vissuti in prima persona da Silvio che hanno portato un’intera generazione ad insorgere negli anni ‘70 ed inoltre è un diario personale delle vicende che poi, invece, hanno ispirato la nascita di Made in Jail. Inoltre scopri tutti i retroscena della lavorazione del film – che è durata tre lunghi anni – grazie al documentario di 30 minuti con le interviste agli Autori e materiali inediti.
Oltre a tutto quello che trovi nel pacchetto precedente, accedi alla versione integrale del film, con 30 minuti in più (è la versione proiettata all’anteprima del film, con la prima correzione colore e con la prima versione del montaggio). In particolare, però, questo pacchetto include l’accesso ai materiali del “Kit Educativo”, un ricco percorso didattico per approfondire i temi trattati tramite strumenti mirati ed attività pratiche. Questo percorso è pensato per supportare Docenti, Educatori e Divulgatori nel diffondere i messaggi del progetto nei loro ambiti (es. scuole, parrocchie, associazioni, ecc.). Il pacchetto “Ambasciatore” offre eccezionalmente anche la possibilità di proiettare il film in luoghi riservati (es. classe, parrocchia, ecc.) esclusivamente per scopi educativi e non a fini di lucro.
“Questo docu-film mi ha fatto conoscere delle realtà sulla vita carceraria che ignoravo, fatto scoprire storie anche belle che possono nascere dietro le sbarre e tentativi di chi in precedenza ha sbagliato di poter tornare utile alla società. Consiglio il film a chi magari giudica troppo in fretta, fermo restando che chi sbaglia è giusto che paghi, ma ad ognuno di loro non deve mai essere disconosciuta la dignità.”
“Auguro al film che possa avere molto successo e che possa essere visto diffusamente, soprattutto nelle Scuole e in tutti quegli ambienti dove si forma la coscienza, l’opinione e l’orientamento del pubblico. Speriamo che la diffusione di questo film ci aiuti anche nella campagna per il miglioramento delle condizioni di detenzione, per la riduzione del sovraffollamento e per tutto quello che serve affinché le persone detenute possano scontare dignitosamente la loro pena”.
“Questo film è molto bello! È un percorso su un’esperienza che ha segnato la strada. Mi auguro che venga diffuso molto nelle scuole. Spero che sia un lavoro che possa essere visto perché è importante che di carcere se ne parli anche potendolo vedere. Aprire una finestra su questo tema è fondamentale.”
“Far diventare questa nostra sede un luogo di proiezione di un docufilm così interessante per noi è una situazione straordinaria!”
“Questo docufilm lo consiglierei in particolare ai giovani, soprattutto in quelle periferie più degradate. Sicuramente questo film è da pubblicizzare nelle scuole, con la disponibilità degli insegnanti, dei presidi e dei direttori didattici più sensibili a questi temi.”
“Molto molto interessante. Da vedere sicuramente!”
“Mi auguro che riusciamo insieme a portare il film nelle scuole del nostro Municipio e a coinvolgere i ragazzi in questo progetto che secondo me è fondamentale!”
“Quello che mi ha colpito di più – e che a tratti mi ha anche commosso – sono state alcune interviste.”
“Un film molto profondo!”
“Mi hanno emozionato le reazioni dei detenuti, dei ragazzi, molto sentite e che mi hanno fatto vedere davvero un percorso di rieducazione.”
“Ritengo che il film sia un’iniziativa determinante perché l’opinione pubblica non conosce il carcere, non conosce le attività, c’è molta disinformazione su questa realtà sociale che è il carcere. Per questo consiglio vivamente di vedere questo film!”
“Abbiamo ospitato l’evento di presentazione di questo lungometraggio ed è stata una serata fantastica, un grande successo. Siamo felici di proporre questo progetto alle scuole perché è bene che i giovani e gli insegnanti entrino a contatto con una storia del genere.”
“Il film è veramente bello! Lo consiglio in modo particolare a tutte le docenti e a tutti i docenti, anche con un percorso da fare insieme con il Presidio di Libera del vostro territorio.”
“Questo è un film documentario meraviglioso che ha me ha insegnato tanto. Ti fa vedere qualcuno che è diventato grande in una cella, 2 metri per 2, e che ha avuto la capacità di reinvestire le proprie risorse per dare un futuro anche agli altri. Quindi questo è un film di consapevolezza ma anche di speranza e di realtà. Io inviterei a vederlo chi vuole vedere una cosa vera!”
“L’importanza di proiettare questo film nelle scuole a livello educativo è cruciale. È importantissimo insegnare ai ragazzi cos’è la detenzione, cos’è il rischio del carcere, cos’è il lavoro soprattutto! Made in Jail va nelle carceri a insegnare un lavoro, a insegnare che si vive lavorando: questa è una cosa fondamentale! Bisogna far capire quali sono i rischi che si corrono con la detenzione, che non è soltanto la restrizione della libertà ma anche la perdita degli affetti. Quando tu esci dal carcere dopo 5 anni è come se tu non avessi vissuto quei 5 anni e le cicatrici che lascia il carcere sono cicatrici che ti porti dietro per tutta la vita.”
“Questo film è molto interessante perché è privo di quella retorica che uno si aspetterebbe.”
“Ho sentito molto silenzio durante la proiezione del film, cosa che non è scontata! Gli studenti se ne sono andati via molto contenti e incuriositi!”
“Mi ha emozionato tantissimo vedere il film proprio perché essendo così affezionata a Silvio e sempre grata per tutto quello che mi ha insegnato, per quello che mi riguarda, i suoi successi sono i miei.”
“Una chiave di questo film è sicuramente il lavoro che ci restituisce le persone con la loro dignità, con il loro sguardo limpido, a volte commosso, rivolto al futuro. Veramente molto bello, molto commovente e molto reale. Ecco perché consiglio la visione del documentario alle scuole!”
“Il film mi è piaciuto molto. Mi è piaciuto molto anche il tono con cui si racconta tutta la storia di Silvio e la storia di Made in Jail che è una una storia bellissima di recupero sociale di fratelli e di sorelle che hanno avuto un momento di difficoltà e che hanno commesso degli errori ma che devono continuare a vivere nella nostra società ed essere elementi positivi. Quindi bene anche i percorsi che si stanno facendo con le scuole e nelle scuole. Vorrei augurare al film di essere visto da tantissime persone!”
“Quello che mi ha colpito principalmente di questo film è come viene portato questo tema delle carceri, tema che spesso viene relegato in secondo piano.”
“Il film racconta in una maniera molto efficace una realtà estremamente difficile e cruda come quella delle carceri ma allo stesso tempo anche un’altra realtà molto bella, di emancipazione e di riscatto, come quella dell’Associazione Made in Jail. Sarebbe estremamente importante che il film lo vedessero chiaramente i ragazzi, i giovani e gli studenti ma è un film che può essere visto da tutti perché fa veramente bene vederlo!”
“Il documentario mi è piaciuto tantissimo, intanto perché è fatto veramente bene ma poi perché apre in un modo nuovo e unico uno spaccato su una realtà sconosciuta ai più, ovvero su cosa sia la vita in carcere, dando però speranza. Infatti questo è un film molto toccante e profondo ma allo stesso tempo che dà un messaggio di speranza. Lo consiglio a tutti.”
“Consiglio la visione del film perché è una testimonianza su come impiegare il proprio talento in maniera creativa e al servizio degli altri. Testimonianze così ce ne dovrebbero essere sempre di più!”
“È un film meditativo, nel senso che ti fa pensare. Non si parla del classico volontariato delle buone maniere ma dell’azione di persone che, anche se sono sfatte dalle delusioni, continuano comunque ad andare avanti per un senso di dovere e continuano a crederci. Consiglio la visione di questo film a chiunque abbia voglia di vedere qualcosa di diverso.”
“Il film rappresenta 40 anni circa di storia italiana. Racconta senza censure e con estrema consapevolezza lo stato delle cose. Consiglio il film alle persone che hanno la possibilità di diffondere questi temi all’interno della propria comunità ma soprattutto nelle Scuole.”
“Abbiamo fortemente voluto la serata di proiezione del film “Made in Jail – Indossa la libertà” qui al nostro cinema perché riteniamo che il film tratti una tematica estremamente importante. Questo film tratta una di quelle tematiche che davvero non ha santi in paradiso! Quindi riteniamo che sia stato importante mostrare un film come questo anche perché proposte così riscontrano un ottimo successo.”
“Alla proiezione del film erano presenti molti professori delle scuole di Prato ma anche molti professori che lavorano in carcere. Questo film lo trovo molto interessante perché racconta un’esperienza virtuosa: la possibilità di dare nuove opportunità attraverso la creatività. E poi descrive bene qual è la situazione del carcere. Quindi è uno strumento importante per poter parlare di carcere nelle Scuole.”
“Può un film sul carcere farci toccare la libertà, la vita vera, la rinascita? Sì! “Made in Jail” è un film eccezionale. Sensibilità, solidarietà vera, coraggioso senza alzare la voce. Apre le porte su un mondo complicato e doloroso. Ma mostra anche un mondo di Amore, di Bene, di Bellezza. Con una grande sorpresa: ad applicare la legge e la Costituzione, sono loro: i carcerati. Grazie Made in Jail, grazie Numidio.”
“Come Libera siamo attivi da anni nelle Scuole della città e crediamo che questo documentario possa essere un’importante strumento educativo per ragazze e ragazzi. Ci farebbe piacere assieme a Made in Jail portarlo nelle Scuole. Consiglio questo film alle studentesse e agli studenti – soprattutto delle superiori – e credo che possa essere inserito in un progetto educativo più ampio, fatto di incontri, di testimonianze e di confronti con i ragazzi.”
“Il documentario è molto interessante ed è fatto molto bene, secondo me. È interessante sotto vari punti di vista, sia per l’attività di Made in Jail ma anche pensando all’attività di Libera sui beni confiscati, dato che Made in Jail ha la sede in un bene confiscato. Questo film, secondo me, è un modo interessante per coinvolgere gli insegnanti e gli studenti perché offre un punto di vista sicuramente alternativo su tematiche che vengono affrontate molto spesso in modo semplicistico.”
“Questo film è estremamente interessante. C’è una cosa che mi ha colpito in maniera molto particolare ed è il raggiungimento di rapporti umani e interpersonali validi. Per questo lo consiglierei a tutti, a cominciare dei più piccoli, in particolare nelle Scuole perché le nuove generazioni abbiamo dei modelli di comportamenti non solo “civili” ma che raccontino l’essere uomini, ovvero esseri sociali.”
“Questo documentario entra dentro l’esperienza diretta del sistema carcerario. Credo che sia un lavoro da divulgare il più possibile perché racconta un mondo che a tanti di noi è estraneo e mostra la possibilità concreta di andare oltre quella che è la vita carceraria, un ponte vero tra la reclusione e la vita all’esterno”.
“Il film ha toccato la mia sensibilità, emotiva e razionale. Trasuda di umanità e di impegno politico, sociale e culturale. Lo consiglierei a chiunque voglia superare i pregiudizi della vita da detenuti, e anche a coloro che credono fortemente nel dettato dell’art. 27 della Nostra Costituzione e nel valore rieducativo della pena. Bravi tutti, i testimoni intervistati, e soprattutto Silvio e Matteo che hanno realizzato con successo uno dei loro sogni nel cassetto. Auguri per il percorso del film e grazie di cuore.”
“Questo docu-film mi ha fatto conoscere delle realtà sulla vita carceraria che ignoravo, fatto scoprire storie anche belle che possono nascere dietro le sbarre e tentativi di chi in precedenza ha sbagliato di poter tornare utile alla società. Consiglio il film a chi magari giudica troppo in fretta, fermo restando che chi sbaglia è giusto che paghi, ma ad ognuno di loro non deve mai essere disconosciuta la dignità.”
“Auguro al film che possa avere molto successo e che possa essere visto diffusamente, soprattutto nelle Scuole e in tutti quegli ambienti dove si forma la coscienza, l’opinione e l’orientamento del pubblico. Speriamo che la diffusione di questo film ci aiuti anche nella campagna per il miglioramento delle condizioni di detenzione, per la riduzione del sovraffollamento e per tutto quello che serve affinché le persone detenute possano scontare dignitosamente la loro pena”.
“Questo film è molto bello! È un percorso su un’esperienza che ha segnato la strada. Mi auguro che venga diffuso molto nelle scuole. Spero che sia un lavoro che possa essere visto perché è importante che di carcere se ne parli anche potendolo vedere. Aprire una finestra su questo tema è fondamentale.”
“Far diventare questa nostra sede un luogo di proiezione di un docufilm così interessante per noi è una situazione straordinaria!”
“Questo docufilm lo consiglierei in particolare ai giovani, soprattutto in quelle periferie più degradate. Sicuramente questo film è da pubblicizzare nelle scuole, con la disponibilità degli insegnanti, dei presidi e dei direttori didattici più sensibili a questi temi.”
“Molto molto interessante. Da vedere sicuramente!”
“Mi auguro che riusciamo insieme a portare il film nelle scuole del nostro Municipio e a coinvolgere i ragazzi in questo progetto che secondo me è fondamentale!”
“Quello che mi ha colpito di più – e che a tratti mi ha anche commosso – sono state alcune interviste.”
“Un film molto profondo!”
“Mi hanno emozionato le reazioni dei detenuti, dei ragazzi, molto sentite e che mi hanno fatto vedere davvero un percorso di rieducazione.”
“Ritengo che il film sia un’iniziativa determinante perché l’opinione pubblica non conosce il carcere, non conosce le attività, c’è molta disinformazione su questa realtà sociale che è il carcere. Per questo consiglio vivamente di vedere questo film!”
“Abbiamo ospitato l’evento di presentazione di questo lungometraggio ed è stata una serata fantastica, un grande successo. Siamo felici di proporre questo progetto alle scuole perché è bene che i giovani e gli insegnanti entrino a contatto con una storia del genere.”
“Il film è veramente bello! Lo consiglio in modo particolare a tutte le docenti e a tutti i docenti, anche con un percorso da fare insieme con il Presidio di Libera del vostro territorio.”
“Questo è un film documentario meraviglioso che ha me ha insegnato tanto. Ti fa vedere qualcuno che è diventato grande in una cella, 2 metri per 2, e che ha avuto la capacità di reinvestire le proprie risorse per dare un futuro anche agli altri. Quindi questo è un film di consapevolezza ma anche di speranza e di realtà. Io inviterei a vederlo chi vuole vedere una cosa vera!”
“L’importanza di proiettare questo film nelle scuole a livello educativo è cruciale. È importantissimo insegnare ai ragazzi cos’è la detenzione, cos’è il rischio del carcere, cos’è il lavoro soprattutto! Made in Jail va nelle carceri a insegnare un lavoro, a insegnare che si vive lavorando: questa è una cosa fondamentale! Bisogna far capire quali sono i rischi che si corrono con la detenzione, che non è soltanto la restrizione della libertà ma anche la perdita degli affetti. Quando tu esci dal carcere dopo 5 anni è come se tu non avessi vissuto quei 5 anni e le cicatrici che lascia il carcere sono cicatrici che ti porti dietro per tutta la vita.”
“Questo film è molto interessante perché è privo di quella retorica che uno si aspetterebbe.”
“Ho sentito molto silenzio durante la proiezione del film, cosa che non è scontata! Gli studenti se ne sono andati via molto contenti e incuriositi!”
“Mi ha emozionato tantissimo vedere il film proprio perché essendo così affezionata a Silvio e sempre grata per tutto quello che mi ha insegnato, per quello che mi riguarda, i suoi successi sono i miei.”
“Una chiave di questo film è sicuramente il lavoro che ci restituisce le persone con la loro dignità, con il loro sguardo limpido, a volte commosso, rivolto al futuro. Veramente molto bello, molto commovente e molto reale. Ecco perché consiglio la visione del documentario alle scuole!”
“Il film mi è piaciuto molto. Mi è piaciuto molto anche il tono con cui si racconta tutta la storia di Silvio e la storia di Made in Jail che è una una storia bellissima di recupero sociale di fratelli e di sorelle che hanno avuto un momento di difficoltà e che hanno commesso degli errori ma che devono continuare a vivere nella nostra società ed essere elementi positivi. Quindi bene anche i percorsi che si stanno facendo con le scuole e nelle scuole. Vorrei augurare al film di essere visto da tantissime persone!”
“Quello che mi ha colpito principalmente di questo film è come viene portato questo tema delle carceri, tema che spesso viene relegato in secondo piano.”
“Il film racconta in una maniera molto efficace una realtà estremamente difficile e cruda come quella delle carceri ma allo stesso tempo anche un’altra realtà molto bella, di emancipazione e di riscatto, come quella dell’Associazione Made in Jail. Sarebbe estremamente importante che il film lo vedessero chiaramente i ragazzi, i giovani e gli studenti ma è un film che può essere visto da tutti perché fa veramente bene vederlo!”
“Il documentario mi è piaciuto tantissimo, intanto perché è fatto veramente bene ma poi perché apre in un modo nuovo e unico uno spaccato su una realtà sconosciuta ai più, ovvero su cosa sia la vita in carcere, dando però speranza. Infatti questo è un film molto toccante e profondo ma allo stesso tempo che dà un messaggio di speranza. Lo consiglio a tutti.”
“Consiglio la visione del film perché è una testimonianza su come impiegare il proprio talento in maniera creativa e al servizio degli altri. Testimonianze così ce ne dovrebbero essere sempre di più!”
“È un film meditativo, nel senso che ti fa pensare. Non si parla del classico volontariato delle buone maniere ma dell’azione di persone che, anche se sono sfatte dalle delusioni, continuano comunque ad andare avanti per un senso di dovere e continuano a crederci. Consiglio la visione di questo film a chiunque abbia voglia di vedere qualcosa di diverso.”
“Il film rappresenta 40 anni circa di storia italiana. Racconta senza censure e con estrema consapevolezza lo stato delle cose. Consiglio il film alle persone che hanno la possibilità di diffondere questi temi all’interno della propria comunità ma soprattutto nelle Scuole.”
“Abbiamo fortemente voluto la serata di proiezione del film “Made in Jail – Indossa la libertà” qui al nostro cinema perché riteniamo che il film tratti una tematica estremamente importante. Questo film tratta una di quelle tematiche che davvero non ha santi in paradiso! Quindi riteniamo che sia stato importante mostrare un film come questo anche perché proposte così riscontrano un ottimo successo.”
“Alla proiezione del film erano presenti molti professori delle scuole di Prato ma anche molti professori che lavorano in carcere. Questo film lo trovo molto interessante perché racconta un’esperienza virtuosa: la possibilità di dare nuove opportunità attraverso la creatività. E poi descrive bene qual è la situazione del carcere. Quindi è uno strumento importante per poter parlare di carcere nelle Scuole.”
“Può un film sul carcere farci toccare la libertà, la vita vera, la rinascita? Sì! “Made in Jail” è un film eccezionale. Sensibilità, solidarietà vera, coraggioso senza alzare la voce. Apre le porte su un mondo complicato e doloroso. Ma mostra anche un mondo di Amore, di Bene, di Bellezza. Con una grande sorpresa: ad applicare la legge e la Costituzione, sono loro: i carcerati. Grazie Made in Jail, grazie Numidio.”
“Come Libera siamo attivi da anni nelle Scuole della città e crediamo che questo documentario possa essere un’importante strumento educativo per ragazze e ragazzi. Ci farebbe piacere assieme a Made in Jail portarlo nelle Scuole. Consiglio questo film alle studentesse e agli studenti – soprattutto delle superiori – e credo che possa essere inserito in un progetto educativo più ampio, fatto di incontri, di testimonianze e di confronti con i ragazzi.”
“Il documentario è molto interessante ed è fatto molto bene, secondo me. È interessante sotto vari punti di vista, sia per l’attività di Made in Jail ma anche pensando all’attività di Libera sui beni confiscati, dato che Made in Jail ha la sede in un bene confiscato. Questo film, secondo me, è un modo interessante per coinvolgere gli insegnanti e gli studenti perché offre un punto di vista sicuramente alternativo su tematiche che vengono affrontate molto spesso in modo semplicistico.”
“Questo film è estremamente interessante. C’è una cosa che mi ha colpito in maniera molto particolare ed è il raggiungimento di rapporti umani e interpersonali validi. Per questo lo consiglierei a tutti, a cominciare dei più piccoli, in particolare nelle Scuole perché le nuove generazioni abbiamo dei modelli di comportamenti non solo “civili” ma che raccontino l’essere uomini, ovvero esseri sociali.”
“Questo documentario entra dentro l’esperienza diretta del sistema carcerario. Credo che sia un lavoro da divulgare il più possibile perché racconta un mondo che a tanti di noi è estraneo e mostra la possibilità concreta di andare oltre quella che è la vita carceraria, un ponte vero tra la reclusione e la vita all’esterno”.
“Il film ha toccato la mia sensibilità, emotiva e razionale. Trasuda di umanità e di impegno politico, sociale e culturale. Lo consiglierei a chiunque voglia superare i pregiudizi della vita da detenuti, e anche a coloro che credono fortemente nel dettato dell’art. 27 della Nostra Costituzione e nel valore rieducativo della pena. Bravi tutti, i testimoni intervistati, e soprattutto Silvio e Matteo che hanno realizzato con successo uno dei loro sogni nel cassetto. Auguri per il percorso del film e grazie di cuore.”
“Questo docu-film mi ha fatto conoscere delle realtà sulla vita carceraria che ignoravo, fatto scoprire storie anche belle che possono nascere dietro le sbarre e tentativi di chi in precedenza ha sbagliato di poter tornare utile alla società. Consiglio il film a chi magari giudica troppo in fretta, fermo restando che chi sbaglia è giusto che paghi, ma ad ognuno di loro non deve mai essere disconosciuta la dignità.”